Milano, 4 novembre 2025
– Dieci anni dopo i feroci accoltellamenti di Villa di Serio e Alzano, Vincenzo Lanni, 59 anni, bergamasco, è tornato a colpire. È lui, secondo i carabinieri, l’uomo che lunedì mattina, 3 novembre, ha aggredito con un coltello da cucina Anna Laura Valsecchi, 43 anni, dirigente di Finlombarda, in piazza Gae Aulenti, nel cuore di Milano.

A riconoscerlo dalle immagini diffuse dalle telecamere è stata la sorella gemella, che ha subito avvisato le forze dell’ordine. Lanni è stato poi arrestato in un hotel di via Vitruvio, dove alloggiava da alcuni giorni.


Il precedente del 2015: la prima scia di violenza

Lanni non era un volto sconosciuto alle forze dell’ordine. Nel 2015, a Villa di Serio e ad Alzano Lombardo (Bergamo), aveva accoltellato due anziani pensionati, ferendoli gravemente. Quando i carabinieri si presentarono alla sua porta, chiese solo:

“Siete qui per i due anziani che ho accoltellato?”

Confessò subito. Disse di essere spinto da una profonda frustrazione per la sua vita, che considerava “fallimentare”.
All’epoca viveva da solo, non aveva legami affettivi, né amici.
Aveva perso il lavoro da programmatore informatico nel 2012 e, dopo anni di isolamento, aveva cominciato a pensare al suicidio. “Ma essendo troppo vigliacco – raccontò al pm – ho deciso di uccidere qualcuno”.

Nel luglio di quell’anno ferì al torace Antonio Castelletti a Villa di Serio e, poche ore dopo, colpì alle spalle Luigi Novelli ad Alzano, nel sottopassaggio del Parco Montecchio. In tasca, al momento dell’arresto, teneva un cavo per le cuffie dell’iPod: “Volevo strangolare la prima donna sola che avrei incontrato”.


La condanna e il disturbo psichiatrico

Nel 2016 fu condannato a otto anni di carcere e tre di ricovero in una struttura psichiatrica (Rems).
Le perizie diagnosticarono un disturbo schizoide della personalità e una capacità di intendere e di volere parzialmente scemata.
Durante il processo disse:

“Non sono un violento, non so cosa mi sia passato per la testa. Non ero in me stesso”.

Scrisse anche una lettera di scuse alle vittime.


L’allontanamento dalla comunità e il nuovo attacco

Dopo la pena, era stato affidato a una comunità di recupero nel Varesotto, la 4Exodus, ma giovedì 30 ottobre era stato allontanato per comportamenti ritenuti pericolosi e incompatibili con la struttura.
Solo pochi giorni dopo, lunedì 3 novembre, ha colpito di nuovo.

Alle 9 del mattino, tra i grattacieli di Porta Nuova, si è avvicinato alle spalle della dirigente Finlombarda con un coltellaccio da cucina lungo 30 centimetri, e le ha inferto un fendente al fianco sinistro.
Poi è fuggito, lasciando la donna gravemente ferita a terra.

La 43enne è stata operata d’urgenza all’ospedale Niguarda, dove le sono state riscontrate lesioni a un polmone e alla milza. La prognosi resta riservata.


Le indagini

Dopo l’aggressione, i carabinieri hanno ricostruito rapidamente i movimenti dell’uomo, risalendo a lui grazie alle immagini delle telecamere e alle segnalazioni familiari.
Lanni è stato bloccato in una stanza d’albergo a Milano e arrestato senza opporre resistenza.

Sul caso la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta: si indaga anche sulla gestione della sua uscita dalla comunità psichiatrica e sui controlli successivi.

Un ritorno drammatico di violenza, dieci anni dopo, che riapre il dibattito sulla sicurezza e sul sistema di sorveglianza dei soggetti socialmente pericolosi affetti da disturbi mentali.