MASSIMO IAVARONE - Al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, Silvia Mezzanotte porta in scena “Silvia Mezzanotte canta Mina'', un nuovo e intenso recital che rende omaggio alla più grande interprete della musica italiana. Sul palco insieme a Silvia Mezzanotte ci sarà l’ensemble Le Muse, composto da nove talentuose musiciste, diretto dal Maestro Andrea Albertini, per un concerto elegante e potente dove musica e parole si intrecciano in un viaggio evocativo tra ricordi, emozioni e identità al femminile.

“Silvia Mezzanotte canta Mina” è allo stesso tempo dichiarazione d’amore e atto di gratitudine verso l’artista che più di tutte ha ispirato la carriera di Silvia. In scaletta, alcuni tra i brani più amati del repertorio di Mina, come “E se domani”, “Parole parole”, “Amor mio” e “Brava”, reinterpretati con una sensibilità matura e personale.

Silvia, partiamo da un momento particolare: la sua esecuzione sulle note di “Brava”, il celebre successo di Mina, con cui si era esibita a Tale e quale show. Fu una performance incredibile che ancora tutti ricordano. Mina cosa ha rappresentato nel suo percorso artistico? 

Indubbiamente Mina è molto più di un’icona. È un universo di emozioni che ha attraversato decenni di musica, un faro che ha illuminato e ridefinito il modo di interpretare una canzone e di essere donna. La sua voce può essere ferita o carezza  e ha lasciato un segno indelebile nel mio immaginario. Da qui l'idea di celebrarla con uno spettacolo in cui l'energia femminile regna sovrana perché sono accompagnata da un Ensemble musicale composto di 9 talentuose musiciste Le Muse. Sul palco con noi anche il Maestro Albertini. 

Le sue grandi capacità vocali le permettono di affrontare molte sfide, come interpretare successi di tante sue colleghe. Le piace mettersi in gioco e dare risalto ai grandi artisti del nostro panorama musicale? 

Mi piace molto trovare la mia strada artistica anche interpretando brani appartenuti a grandi voci maschili e femminili. Mi sento una interprete a 360 gradi, che riesce a trovare il proprio centro esatto nella bellezza di un brano. E fortunatamente ho tanto materiale sul quale scegliere. Per questo mi dedico poco alla discografia attuale. Il panorama discografico e musicale di adesso ha poco da offrirmi sotto il profilo della qualità. Intendiamoci, ci sono talenti vocali importanti, ma la scrittura delle canzoni è ormai più legata all'algoritmo di tik tok piuttosto che alla volontà di esprimere un messaggio, e le voci vengono così appiattite dall'uso dell'autotune da risultare irriconoscibili e indistinguibili tra loro. 


Un aneddoto che porta nel suo cuore durante gli anni con i Matia Bazar?   

È stato un periodo di grande crescita, emotività, di folle divertimento e condivisione umana ed emotiva con i miei compagni di viaggio. In particolare ho nel cuore le grandi risate fatte durante i lunghi viaggi con Giancarlo e Piero. 

Che progetti l’attendono dopo il tour dedicato a Mina? 

Ho in contemporanea un tour con Carlo Marrale con cui stiamo celebrando i 50 anni di ''Stasera che sera'', in teatro. Raccontiamo la nostra storia nei Matia bazar attraverso i più grandi successi della band. 

Ha mai pensato di ritornare sul palco del Festival di Sanremo? 

Non lo escludo. Ma serve il progetto giusto al momento giusto.



Questo il calendario con le date del tour “SILVIA MEZZANOTTE canta MINA” prodotto dal Teatro Verdi di Montecatini Terme:

7 novembre al Teatro Olimpico di Roma

16 novembre all’Auditorium Giovanni Arvedi di Cremona

5 dicembre al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano

3 gennaio al Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento

14 febbraio al Teatro Accademia di Conegliano (Treviso)

23 febbraio al Teatro Alfieri di Torino

28 aprile al Teatro Storchi di Modena