Brescia, 16 ottobre 2025 – Il pubblico ministero Erica Battaglia ha richiesto sei anni di reclusione per Juan Antonio Sorroche, l’anarchico spagnolo già in carcere per l’attentato del 2018 alla sede della Lega di Villorba (Treviso), per il quale sta scontando 14 anni e 10 mesi di carcere.

Questa nuova imputazione riguarda l’esplosione avvenuta alla Polgai di Brescia il 18 dicembre 2015, episodio che secondo l’accusa sarebbe collegato all’attacco trevigiano, nell’ambito di un unico progetto anarco-insurrezionalista.

Secondo la Procura, gli elementi raccolti indicano chiaramente la responsabilità di Sorroche: l’appartenenza al movimento anarchico che ha rivendicato l’attentato, le somiglianze con l’azione di Villorba, le affinità linguistiche e sintattiche tra i testi di rivendicazione e altri scritti riconducibili all’imputato, e la traccia di Dna trovata su un frammento di tessuto dello zaino usato per nascondere l’ordigno.

L’Avvocatura dello Stato, rappresentante del Ministero dell’Interno, ha inoltre chiesto che Sorroche sia condannato al risarcimento di un milione di euro per danni materiali e morali. Dopo la requisitoria del pubblico ministero, la presidente della Corte d’Assise, Cristina Amalia Ardenghi, ha aggiornato l’udienza al 15 gennaio, quando interverrà la difesa, seguita dalla sentenza.

Sorroche, ricercato per i fatti di Treviso, fu arrestato nel maggio 2019 nei boschi di Marmentino, dove si era rifugiato durante la latitanza in provincia di Brescia dall’amico Manuel Oxoli. Ieri l’imputato ha seguito il processo in videocollegamento dal carcere di Terni, con misure straordinarie di sicurezza a causa della presenza di un presidio di anarchici fuori e dentro l’aula.