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Washington - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che a partire dal 1° novembre 2025 entreranno in vigore dazi del 100% sui prodotti cinesi, in aggiunta a quelli già applicati, e che saranno imposti controlli all’export di software essenziale. L’annuncio è stato diffuso tramite il suo social Truth, e segna un forte aumento delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

Secondo Trump, la mossa è una risposta alla decisione della Cina di imporre restrizioni sulle esportazioni di minerali rari e altri prodotti strategici, ritenuta “estremamente ostile”. Il tycoon ha sottolineato che la Cina ha inviato lettere a Paesi in tutto il mondo, minacciando controlli sulle esportazioni, creando preoccupazione a livello globale e mettendo in difficoltà non solo gli Stati Uniti, ma anche molti altri Paesi.

L’attacco di Trump arriva a poche settimane dall’Apec in Corea del Sud, dove era previsto un incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Trump ha messo in dubbio la possibilità di mantenere l’incontro, affermando che i rapporti tra le due superpotenze negli ultimi sei mesi erano stati “buoni”, ma che le recenti azioni di Pechino non giustificano più l’incontro.

La Cina, da parte sua, aveva già introdotto restrizioni all’inizio dell’anno su forniture fondamentali per il settore automobilistico e della difesa americano. Recentemente, Pechino ha ampliato i controlli sulle esportazioni, imponendo licenze per l’uso di minerali cinesi anche da parte di produttori esteri di chip avanzati. Queste misure hanno generato apprensione tra le aziende americane ed europee e suscitato la preoccupazione della Commissione Europea, che ha chiesto a Pechino di garantire un accesso stabile e prevedibile alle materie prime critiche.

Le borse europee hanno reagito negativamente all’annuncio, con cali significativi soprattutto per i titoli del settore automobilistico, mentre anche Wall Street ha chiuso in perdita. L’Europa teme gli effetti di una possibile escalation nella guerra commerciale tra Usa e Cina, che potrebbe avere ripercussioni su economia, finanza e catene di approvvigionamento globali.

In sintesi, l’annuncio di Trump segna l’apertura di una nuova fase di tensione commerciale tra le due superpotenze, con possibili ripercussioni globali su mercato e politica internazionale.