MILANO – Paolo Romano, consigliere Pd di Regione Lombardia, è finalmente tornato a casa dopo essere stato arrestato dalle autorità israeliane durante la missione umanitaria Global Sumud Flotilla, che trasportava aiuti a Gaza.

Ieri sera, la pagina social di Romano, gestita da collaboratori durante la sua detenzione, ha annunciato: “Finalmente tiriamo un sospiro di sollievo. Paolo è atterrato pochi minuti fa in Turchia, da dove arriverà in Italia nelle prossime ore, insieme a lui altri 25 attivisti italiani”.

Stanotte, verso le 3, Romano ha condiviso una foto dall’aeroporto di Milano: “Sono arrivato a casa poco fa dalla mia famiglia. Devo tanto a tutti voi e alle piazze straordinarie che sto scoprendo in queste ore. C’è però chi non è ancora tornato, come gli altri attivisti, e chi una casa non ce l’ha, come i bambini di Gaza. Con urgenza continuiamo a pensare a loro”. Ad accoglierlo c’erano sostenitori, la compagna Lucrezia Iurlaro e la segretaria del Pd Elly Schlein.

Il racconto della detenzione
Intervistato dall’Afp, Romano ha descritto la violenza subita durante il sequestro: “Ci hanno trattato come animali. Siamo stati intercettati da un gran numero di navi militari. Alcune imbarcazioni sono state colpite da idranti e tutte sono state prese da persone pesantemente armate e portate verso la costa”.

Ha aggiunto: “Ci hanno fatto inginocchiare a faccia in giù. E se ci muovevamo, ci picchiavano. Ridevano di noi, ci insultavano e ci picchiavano”. Romano ha sottolineato che non erano entrati illegalmente in Israele, essendo in acque internazionali, “ed era nostro diritto essere lì”. Durante la notte in carcere, ha raccontato, “aprivano la porta e ci urlavano contro con le armi per spaventarci”.